Nicola Dentamaro non c’è più

Da sempre nel consiglio direttivo del Cus, aveva iniziato come atleta nell’immediato dopoguerra vogando in equipaggio con il suo grande amico di una vita Ignazio Lojacono, e con il grande Peppino Capruzzi. Con Peppino formò un eccellente “due senza” che avrebbe colto lusinghieri successi in campo nazionale negli anni successivi.

Un piccolo problema cardiaco impedì la crescita ulteriore dell’equipaggio.
Nicola Dentamaro dovette interrompere la sua carriera agonistica, ma non abbandonò il Centro sportivo barese passando dall’indossare i panni di atleta ad indossare quelli di dirigente, sino ai nostri giorni.

Sempre vicino ai canottieri ed agli atleti del Cus tutti: non si contano i suoi interventi finanziari, logistici ed emotivi, per aiutare il cammino della società sportiva da sempre impegnata nella promozione dello sport nella città di Bari.

Si potrebbero raccontare innumerevoli aneddoti sul suo conto. Uno per tutti è quello che risale ai primi anni ’60.
Si doveva partire per una regata da disputarsi in una località del nord, ma mancava il carrello per il trasporto delle imbarcazioni, vi provvide ‘Don Nicola’, come tutti  l’hanno sempre chiamato, concedendo l’uso di uno dei mezzi dell’azienda di famiglia. Questo è solo uno degli innumerevoli ‘interventi’ per i quali sarà sempre ricordato dalla famiglia del Cus dove è sempre stato in prima linea nella difesa dello sport vero, per una scelta di vita e per un patto d’onore con il suo amico fraterno Ignazio Lojacono.

Con ‘Don Nicola’ va via un altro pezzo di una città che non c’è più. Una Bari fatta di cuore e di concretezza e che vede nel rispetto della parola data, nell’onore, nella lealtà, nell’amore per la vita, i valori fondamentali e inalienabili a cui far riferimento.

Il Cus non lo dimenticherà.

 

Il Presidente del CUS Bari dott. Renato Laforgia lo saluta:

Carissimi,
io sono in Sardegna, ho tentato di coordinarmi con i voli ma non farei in tempo ad essere da Don Nicola.

Per me Egli è stato più di un Dirigente sportivo, un amico, sono cresciuto dall’età di 14 anni in casa Sua essendo fraterno amico di Marida la Sua figlia maggiore, da ragazzo giocavo con Lui a Tennis senza mai riuscire a batterlo, mi ha coccolato infinite volte, e si è fidato solo di me per farsi operare al ginocchio venedo a Matera per sottoporsi all’intervento di Protesi.

L’ho visto a Natale l’ultima volta a casa Sua perchè la moglie, per me zia Nina, aveva dei dolori, mi disse “Il ginocchio che hai fatto tu va bene… è l’altroooooo!!!”, parlammo brevemente del CUS  e delle inattese dimissioni di Franco Corsi del Giugno-Luglio precedente, molte cose non riusciva a comprenderle, anche se riconosceva la complessità dei problemi ereditati nel dopo Lojacono.
“Coraggio” mi disse sapendo della mia candidatura, mai discussa con Lui in precedenza, “Coraggio… il CUS ha bisogno di impegno e dedizione, sono certo che opererai al meglio, come hai sempre fatto fino ad oggi nella tua vita.”

Partecipò brevemente all’Assemblea elettiva del 4 Marzo, partecipò alla mia prima uscita ufficiale il 18 Marzo, inaugurazione dell’anno accademico di Scienze motorie, non se la sentì di venire il 9 Luglio per una fastidiosa nevralgia del Trigemino che gli impediva anche di parlare al telefono, mandò Marida a significare che Lui c’era e ci sarà SEMPRE.

Grazie Don Nicola, per TUTTO quello che ci hai dato, per TUTTO quello che hai fatto per TUTTI noi atleti, dirigenti, dipendenti del CUS, il Tuo cuore è stato ricco e generoso per la famiglia del CUS, lasci un esempio di vita da imitare ed un ricordo indelebile.

Io piango perchè in questo momento non riesco ad essere presente a Bari per salutarTi degnamente.

Continua a vegliare su di Noi, che Ti abbiamo sempre voluto tantissimo bene.

Renato