Marco Infante: un campione che non parla, ma vince!

Questo è il racconto dell’Ironman di Nizza fatto da uno spettatore speciale, il nostro mental coach Vito Marzulli, già consigliere regionale FITri.

Per me Marco rappresenta quanto di bello e pulito c’è in questo sport, un esempio per tutti i giovani che si avvicinano al Triathlon.

Un ragazzo straordinario: mite, schivo, buono. Campione nell’anima e nei muscoli. Ha fatto della modestia, della sofferenza e del silenzio, la sua forza. Determinare il concetto di campione non è mai impresa semplice. Se nell’immaginario collettivo volessimo considerare solamente chi per qualità ed esiti riesce a mettere in fila una serie di risultati incredibili con estrema facilità, ci troveremmo di fronte ad una ristretta élite di personaggi e lasceremmo fuori persone che con costanza e fermezza costruiscono giorno dopo giorno importanti risultati.

Il lavoro di un campione silenzioso, come Marco, è fatto di precisione, regolarità e tantissimi sacrifici, perché in qualsiasi attività sportiva – e ancora più nel triathlon su queste distanze e a questi livelli – la differenza la fa la cura nel cercare di migliorare i particolari, tra la gioia della vittoria e la delusione di un risultato mancato per un soffio.

“La grandezza dell’uomo si misura in base a quel che cerca e all’insistenza con cui egli resta alla ricerca”. (Martin Heidegger)

A Nizza è stata sfiorata l’impresa; il fortissimo Marco vola nell’Ironman di Francia (3800 m nuoto, 180 km bici e 42 km corsa) e chiude con un sensazionale 9h 50′ 19″. L’appuntamento con il Sogno è solo rimandato al prossimo anno!

Al termine della gara Marco è nella top list di Nizza su un totale di quasi 3000 partecipanti e con un altissimo numero di ritirati – più di 500 – anche tra gli atleti elite a causa delle proibitive condizioni meteo (temperatura oltre i 30 gradi alle 13.00) in cui si è corsa la maratona! Per lui una grande prova di coraggio, orgoglio determinazione e professionalità.

Si può definire maiuscola la prova del nostro atleta: 1° age-group degli atleti italiani, 3° assoluto tra gli italiani dietro due atleti professionisti e al 60esimo posto assoluto su quasi 3000 partenti.

Abbiamo sognato a lungo la qualificazione mondiale.

Marco, grazie ad una frazione di nuoto eccezionale ed una strepitosa frazione ciclistica su un percorso difficilissimo per via di un dislivello di più di 2000 mt, è partito per la corsa in ottima posizione. Questi i parziali delle frazioni: Nuoto 56′ 31″, primo cambio 3′ 20″, Ciclismo 5h 13′ 49″, secondo cambio 3′ 21″. Purtroppo però il nostro portacolori è andato un po’ in crisi nella maratona finale, chiusa in 3h 33′ 18″ e ha dovuto abbandonare così il sogno della qualificazione.

Grazie Marco, provaci ancora!