LIOMATIC GROUP CUS BARI – Laforgia: “Censuriamo la violenza, coach Putignano ha sbagliato e pagherà”

La consueta ripresa settimanale degli allenamenti porta con sè qualche grattacapo in più per la Liomatic Group Cus Bari. In condizioni normali, ci sarebbe solo da resettare le buone sensazioni derivate dalla seconda vittoria di fila su Casalpusterlengo (59-57) e proiettarsi verso la trasferta di Recanati. E invece, il post-partita del PalaFlorio, caratterizzato dalla reazione improvvisa di coach Giovanni Putignano ai danni del playmaker ospite Marino, costringe la società a serrare le fila, in attesa degli inevitabili provvedimenti del Giudice Sportivo e non solo. A parlare è il presidente del Centro Universitario Sportivo, Renato Laforgia, chiamato a fare un po’ d’ordine sugli accadimenti del convulso post-partita, ma anche a rimediare – per quanto possibile – all’inaspettata uscita di strada di un componente del gruppo cussino, rispetto a quel tessuto valoriale che la società ha saputo costruire negli oltre sessant’anni di storia. Sportività, educazione, sana competizione e rifiuto della violenza sono alcuni dei principi in cui crede fermamente il Cus e non sarà il gesto di una persona stimata e riconosciuta professionalmente e umanamente a modificare i parametri di giudizio, pur nella consapevolezza che sia umano sbagliare, assumendosene conseguenze e responsabilità.

“L’incontro di domenica pomeriggio è stato caratterizzato da continue provocazioni da parte del giocatore di Casalpusterlengo, Marino, nei confronti della panchina del Cus Bari che ha risposto in modo maldestro – è l’analisi del presidente biancorosso -. L’allenatore non doveva assolutamente mostrare segni di violenza anche perché al PalaFlorio ci sono centinaia di minori invitati dalla società con l’intento di far loro apprendere le regole e la correttezza del gioco. Dopo le legittime sentenze della Federazione sull’accaduto, la società si riserva di prendere provvedimenti nei confronti di coach Putignano, pur confermandogli la propria fiducia tecnica”.