Indoor Rowing

Il Trofeo
“Donato Caldarulo”

E’ successo per caso, accompagnando i figli Gigi e Simona sui campi di regata, in giro per il Paese con l’ attrezzatissimo camper. Un colpo di fulmine tra lui e tutto quello che ruota attorno al canottaggio. La scoperta di questa disciplina diventa, per Donato Caldarulo, uno strumento prezioso per tirare su i suoi ragazzi. Per trasmettere loro i valori autentici della vita.

La competizione sportiva è vista come una straordinaria fabbrica di continue emozioni, vissute a volte in solitudine, a volte in gruppo. Palestra di vita per allenarsi a porsi obiettivi da raggiungere con l’ impegno e la fiducia in se stessi. Educazione alla convivenza con gli altri e per gli altri, assecondando il bisogno primario dell’ uomo di appartenenza ad un gruppo. Lotta a qualsiasi forma di discriminazione, di genere, di razzismo. Rispetto per l’ambiente, di fronte all’incontaminata bellezza di un campo di regata!

Una sensazione di déjavu, in qualche modo, per Donato, veicolata da quella che è stata la grande passione della sua breve vita: la musica. Anche qui siamo alle prese con l’esercizio continuo per raggiungere l’affiatamento con il gruppo. Le notti insonni con gli amici musicisti tirando l’alba in appassionate jam sessions, nei fine settimana, stringendo tra le mani il suo inseparabile sax.

Notti insonni che non gli impediscono di raggiungere il campo di regata a bordo della barca giuria. E già! Quello dell’arbitraggio era uno dei tanti obiettivi da raggiungere, se il destino non avesse deciso diversamente.

Una passione per il canottaggio che il collegio dei GG. AA. della F.I.C. e gli Amici del CUS ricordano con l’istituzione del Trofeo Donato Caldarulo, giunto quest’anno alla sua terza edizione.