Cronaca e tabellino di gara 2 della finale con Foggia

All’inferno e ritorno. Nel breve volgere di un quarto (o poco più). È una Chimica D’Agostino Cus Bari da emozioni forti. Anche nella serie finale. Una fase che, al momento, è sul punteggio di 1-1, dopo i due turni sul parquet del PalaRusso di Foggia. La grande rimonta comincia al 25’. Ciampaglia ha appena messo a segno il canestro del massimo vantaggio foggiano (50-35): un +15 che sembra tagliare le gambe ai baresi, apparsi l’ombra di sé anche nella prima metà di gara 2. E invece, accade l’esatto contrario. Coach Bray chiama time out e ordina un cambio di difesa. Il rientro in campo è bagnato subito dalla tripla di Sardano, che si ripete per altre due volte. Azioni praticamente in fotocopia: uno contro uno insistito, difensore attardato sul blocco e canestri in serie che riportano i baresi a contatto. E quando la palla non entra dalla distanza, ci pensa Bruni, con pregevoli tap in, a rendere possibile la rimonta. Al 28’ è già -4 (52-48). Foggia prova a scuotersi con Sarritzu (due canestri di fila dalla media), ma il Cus è ormai prepotentemente in partita. Ad inizio ultima frazione è 56-50 Libertas. Punteggio bloccato per circa due minuti. Poi tocca al Cus rompere gli indugi, con un canestro di Conti, dopo il potenziale gioco da tre punti annullato a Bruni, non dagli arbitri (che avevano convalidato), ma (insolitamente) dal tavolo. Fasi di gioco molto spezzettate. Quindi arriva prima il canestro di Chirico, poi il fallo su tiro dei 6.25 ai danni di Liberatori (forse un po’ fiscale): 3/3 dalla lunetta e Foggia che si riporta sul +9 (61-52). Il Bari, però, non demorde e trova subito il -7 con Conti, ben servito da un Grimaldi in gran spolvero e il -5 di Bruni (61-56), bravo a superare in 1vs1 Chirico. Dall’altra parte, Padalino e Acito non trovano la via del canestro e tocca a Scoccimarro dalla lunetta siglare il 61-57. La Libertas sceglie di passare a zona 2-3, Conti buca subito dalla lunga distanza. Ed è -1 (61-60). Un parziale che resta invariato per 2’, sino a quando, dopo due errori cussini, Sisto trova un canestro da sotto (63-60) a 3’ dalla fine. Finale in volata e palla che pesa ambo le parti. Grimaldi fa 1/2 dalla lunetta e il 63-61 resta inchiodato per larghi tratti. A 40’’ dalla fine, fallo in attacco fischiato a Sardano; dall’altra parte Padalino non riesce a siglare da sotto, commettendo fallo ai danni di Scoccimarro, sul rimbalzo conseguente. Pasquale fa 0/2, ma i baresi recuperano il possesso e Liberatori spende ancora su Scocci il suo quinto fallo, con 15’’ sul cronometro. Stavolta è 1/2 (63-62) e De Florio chiama time out per orchestrare l’ultima azione. Cancellieri commette fallo immediatamente, Ciampaglia imita Scoccimarro (1/2) ed è 64-62. Ultima azione Cus. Se la gioca Sardano: pick and roll insistito con Conti. Chirico fa buona guardia e il play brindisino è costretto a scaricare per l’ala toscana. Chiusa anche  la sua penetrazione, ecco l’assist nuovamente per Sardano che mette a segno la tripla della vittoria. Successo del gran cuore cussino. Baresi bravi a crederci sino in fondo, ma soprattutto capaci di ritrovarsi e ricominciare a giocare, quando tutto sembrava perduto. Primi due quarti assolutamente da dimenticare. O meglio, per gli uomini di coach Bray sarebbe meglio prenderne nota, così da evitare di commettere gli stessi errori, in una serie che si profila ancora lunga. Foggia padrone della gara per più di due quarti. Nel primo, in particolare, Chirico, Liberatori e Acito fanno il bello e il cattivo tempo dalla distanza. I cussini, invece, sono tenuti su dalla buona verve di Grimaldi, Scoccimarro e Dragojevic. Al riposo lungo, sono otto le lunghezze di distanza (37-29): parziale quasi risicato, considerata la scarsa vena degli ospiti. Poi, però, all’ennesimo schiaffo subito (+15 di Ciampaglia), ecco il risveglio che porta all’unico sorpasso barese della partita. Quello che conta di più: sulla sirena.
A gara ormai finita, da segnalare l’inutile e sconsiderato gesto di un isolato tifoso foggiano (ben visibile anche dalle immagini di TeleradioErre) che, scavalcando la curva vicina alle panchine (non quella occupata dagli Ultras 1980),  prima va a provocare fisicamente i supporter baresi (perlopiù mogli, figlie e parenti vari di giocatori, staff tecnico e dirigenziale), poi colpisce con una paletta utilizzata dal tavolo degli ufficiali di campo una ragazza (peraltro minorenne), assolutamente indifesa, sotto gli occhi delle Forze dell’Ordine, intervenute solo in seguito. Un’azione che non fa assolutamente onore ad una tifoseria (composta, peraltro, da numerosi giovanissimi) che ha ben figurato nell’arco delle due gare, senza mai trascendere nelle dimensioni più becere del tifo.    
Mirko Cafaro

LIBERTAS FOGGIA – CHIMICA D’AGOSTINO CUS BARI: 64-65
PARZIALI: 20-17; 37-29; 56-50; 64-65
FOGGIA: Acito 3, Ciampaglia 3, Sarritzu 7, Chirico 14, Luca Vigilante 2, Padalino 16, Sammartino 4, Sisto 4, Liberatori 11, Ferramosca ne. Coach: Roberto De Florio
CUS BARI: Bruni 6, Perrucci 3, Sardano 21, Grimaldi 11, Cancellieri 2, Ciocca 3, Conti 7, Dragojevic 8, Scoccimarro 4, De Feo ne. Coach: Tonino Bray.
Note: usciti per 5 falli Padalino (FOGGIA) 39′ 28″, Liberatori (FOGGIA) 39′ 35″. Tiri liberi: 10/14 Foggia, 10/17 Bari.