Basket, non riesce il colpo esterno a Sarno

Non riesce ancora il colpo esterno alla Chimica D’Agostino Cus Bari, tornata da Sarno a mani vuote, nella quarta trasferta stagionale (66-57). Ancora una volta, però, si segnala un’evidente crescita da parte dei baresi. Pur con rotazioni molto ridotte e condizionate dagli infortuni (tre in tutto e piuttosto seri: Conti, Crescenzi e Bruni, con quest’ultimo che, in settimana, s’è operato al legamento crociato del ginocchio), la squadra di coach Tonino Bray ha saputo tenere in scacco i rivali campani (con rotazione di ben nove giocatori), sino a pochi istanti dal termine. A meno di 3’ dalla fine, difatti, i biancorossi, che avevano aperto il quarto sotto di dieci lunghezze (48-38), ricuciono lo strappo sino al -3 (55-52), trovandosi a gestire il possesso del possibile pari. La conclusione di De Bellis, tuttavia, s’infrange sul ferro, mentre dall’altra parte un rimbalzo offensivo di Corvo, corretto a canestro (azione, probabilmente, viziata da un’infrazione di passi), consentiva ai campani di allontanare la paura, anche in virtù della successiva tripla di Menzione che, di fatto, chiudeva i giochi. Ai baresi, dunque, non resta che il rammarico per un’altra occasione persa. E non solo per colpe imputabili a sé. A lasciare l’amaro in bocca, in particolare, alcuni fischi arbitrali piuttosto discutibili nel finale, peraltro a margine di una conduzione apparsa, ai più, quanto meno ‘casalinga’. Eppure, nonostante tutto, la partita è rimasta in bilico sino alla fine. Merito della voglia messa in campo dai cussini, della capacità di non arrendersi alle prime difficoltà. Il match, infatti, non era cominciato nel migliore dei modi, con i padroni di casa a spingere sull’acceleratore e i biancorossi costretti ad inseguire, anche sotto di dieci punti (19-9). Poi, la svolta nella seconda frazione, quando al contrario sembrava che i cussini dovessero capitolare, a causa dei problemi di falli di Storchi (subito tre), Ciocca, De Bellis e Labate (due a testa). E invece, la squadra è stata in grado di rientrare in partita, con un quintetto, a dir poco, sperimentale. Al 15’ è 23-23, con Cancellieri in cabina di regia, Vernillo e Labate sugli esterni, Barozzi e Calia (entrambi ’89) sotto le plance. È Cancellieri a trovare il primo vantaggio sul 25-26; poi Calia con l’1/2 dalla lunetta fa 28-29, salvo subire nel finale di quarto il sorpasso salernitano, sul 29-32. Al rientro dagli spogliatoi, il punteggio resta fermo per un po’, poi sono i padroni di casa a prendere l’iniziativa e il largo, con l’attacco barese costretto ad appena 9 punti in 10’ (48-38). Una circostanza che costringe gli ospiti alla grande rincorsa di cui sopra, infrantasi solo a pochi minuti dalla fine.
Mirko Cafaro