Basket, diario di una stagione tribolata…ma vincente

È fatta. Ma quanta fatica. La Chimica D’Agostino Cus Bari può finalmente festeggiare la tanto sospirata salvezza. Al rientro in serie B, dopo tre anni di assenza, la società di Lungomare Starita brinda alla conferma del titolo sportivo, al termine di una stagione quanto mai tribolata. Tanto per usare un eufemismo. E del resto, gli ultimi due minuti di gara-3 del primo turno di play out, contro Pozzuoli, appaiono quasi una riproduzione fedele della stagione. Dopo aver condotto in lungo in largo la gara (+19 all’intervallo, pur sprecando diverse occasioni – specie dalla lunetta – ma costringendo comunque l’avversario ad appena 2 punti in un quarto) e aver retto l’urto del ritorno flegreo nel terzo quarto, la squadra ritrova il massimo vantaggio (+19) a 7’ dalla fine. Uno strappo destinato a durare poco. Il Pozzuoli, infatti, torna in sella e un break, con 2’ sul cronometro, lo riporta a -2 (60-62) con la tripla del sorpasso di Scorrano che s’infrange sul ferro. Non può piovere per sempre. E così i biancorossi si ridestano in tempo, per recuperare il rimbalzo e realizzare i punti decisivi alla vittoria finale. Tutto è bene ciò che finisce bene. E, a dirla tutta, un calo andava anche messo in preventivo alla vigilia. Senza Ciocca (squalificato), le già ridotte rotazioni degli esterni (come dimenticare le contestuali assenze di Conti e Bruni) erano state messe ulteriormente a dura prova. Per questo, al di là delle ormai inutili valutazioni tecniche, va rimarcata la prestazione di una squadra capace di centrare due vittorie in trasferta, in altrettante occasioni, dopo che in stagione regolare era accaduto solo a Foggia. Considerazioni che riconoscono ulteriore valore ad una chiusura di stagione con i fiocchi.

La squadra ha reagito alle difficoltà e alla delusione di aver sprecato il match point davanti al pubblico di casa. Ha avuto fretta di ritrovarsi, di ritornare in palestra a lavorare, a chiarire i motivi di un’imprevista sconfitta. Ha dimenticato scorie e incomprensioni prodotte da un eccesso di tensione, anteponendo l’interesse comune a quello dei singoli. E non ultimo ha saputo tapparsi le orecchie e andare dritta per la sua strada, conscia della possibilità di centrare un altro colpo in esterna. E così è stato. Vittoria, salvezza, stagione chiusa in anticipo.

Inevitabili, dunque, i ringraziamenti finali. A cominciare dalla squadra, protagonista di una stagione di alto profilo, specie dal punto di vista della capacità di sacrificio, dello spirito di coesione e della grinta mostrata nei momenti di grande difficoltà (e ce ne sono stati tanti…). Dal neo-capitano Luca Ciocca, dimostratosi all’altezza dei suoi illustri predecessori (da Pasquale Scoccimarro in poi); ai rientranti Luca De Bellis e Antonio Labate, capaci di tener testa ad un alto minutaggio, per tutta la stagione, ben disimpegnandosi nei due ruoli di costruttori di gioco e finalizzatori. Da Andrea Storchi, costretto per lunghi tratti della stagione a cantare e portare la croce (in qualità di unico ‘lungo’ a disposizione, prima del rientro di Crescenzi a fine dicembre), a Pierluigi Risolo, arrivato a novembre a dar man forte sotto le plance. Da Cristian Crescenzi, bravo a stringere i denti dopo l’infortunio che lo ha tenuto ai box sino a dicembre e a rientrare regalando imprevedibilità nell’area dei tre secondi, agli ‘under’ già maturi Cancellieri e Barozzi, autori di un’ottima stagione. Ultimi ma non ultimi, un in bocca al lupo speciale di pronta guarigione a Francesco Conti e Andrea Bruni, cui va l’oscar della sfortuna per i due crociati (a testa) rotti nel giro di cinque mesi e un ringraziamento a Cristian Vernillo, Gianfilippo Calia e Sebastiano Panebianco per non aver mai fatto mancare il loro supporto alla squadra. Altri ringraziamenti, infine, allo staff tecnico guidato da coach Piero Labate, arrivato a stagione in corso (subentrando a Tonino Bray, cui va riconosciuta immutata stima) e in grado di risollevare una situazione semi-compromessa, supportato dal vice Mirko Cafaro e dal preparatore atletico Matteo Lorusso; senza dimenticare staff medico (composto dal dottor Vito Simone e dal fisioterapista Alessandro Lipari) e tutto lo staff dirigenziale.

Mirko Cafaro (Ufficio Stampa Cus Bari)