Basket, cussini ko a Maddaloni con l’onore delle armi (78-71)

Sesta sconfitta di fila per la Chimica D’Agostino Cus Bari, tornata a mani vuote anche da Maddaloni (78-71). Classifica ancora deficitaria (ultimo posto, a -4 dalle avversarie più vicine: Catanzaro e Massafra), ma segnali incoraggianti da una prestazione che, a tratti, ha permesso di rivedere il valore di una squadra, incappata, sin qui, in un evidente blocco psicologico. Il cambio in panchina (da Bray a Labate), in una sola settimana, non poteva produrre miracoli, ma tant’è qualche cambiamento, seppur minimo, s’è potuto riscontrare. In Campania, infatti, s’è rivista una formazione capace di lottare sino alle battute finali, senza mai dover subire prima un forte break negativo e s’è rivisto, soprattutto, un gruppo in grado di far canestro, infrangendo l’ormai imbarazzante muro dei 60 punti di media realizzati. Sul parquet dell’Artus, sono stati proprio i baresi a spingere per primi sull’acceleratore. Subito il parziale di 7-11 al 5’ (7 punti Barozzi e 4 De Bellis), poi il 15-21 del primo intervallo, con i campani tenuti in partita dal solo Mainoldi (4/4 da tre nel solo primo quarto). Alla ripresa, c’è stato il ritorno dei padroni di casa, con Albertinazzi e Saccoccio a menar le danze, ma ai baresi, privi di Storchi e Conti infortunati, va dato il merito di non aver mai mollato, chiudendo il parziale ad una sola lunghezza di ritardo (40-38). Nella terza frazione, l’inerzia è rimasta favorevole a Serino e soci, ma il distacco non ha mai superato i sei punti, come in chiusura di quarto (58-52). E così s’è arrivato all’ultimo tempino, in una situazione di sostanziale equilibrio, con i cussini pronti a spingere sull’acceleratore per riportarsi in partita e i campani bravi a tenerli a bada soprattutto dalla lunetta. Il dato evidente è proprio questo: dei 20 punti realizzati dai padroni di casa negli ultimi 10’, 14 (su 14 tentativi) sono arrivati proprio al tiro libero. Dall’altra parte, comunque s’è vista una squadra capace di rientrare sino al -3 (74-71, tripla di Risolo), a 20’’ dalla fine. Salvo vedersi sbattere la porta in faccia dalla freddezza di Cei che, con l’ennesimo 2/2 dalla linea della carità, ha di fatto chiuso i conti.

Mirko Cafaro
(Ufficio Stampa Cus Bari)