Basket, che peccato: i cussini sfiorano il colpo ad Agrigento. Ko solo al supplementare (82-76)

“Ci abbiamo creduto sino in fondo, senza mollare un attimo. Abbiamo stretto i denti e provato a far nostra la partita, nonostante tutte le difficoltà con cui dobbiamo fare i conti in questo periodo. È stata una prova d’orgoglio ed è davvero un peccato non essere riusciti a portar a casa i due punti”. Così Roberto Cancellieri, playmaker cussino, nell’immediato post-partita di Agrigento (82-76 il finale, dopo un tempo supplementare). Gara che ha visto i baresi autori di un’ottima prova corale, nonostante rotazioni ridottissime (sei uomini appena) e nonostante i 5’ di extra time abbiano pesato ulteriormente sulla lucidità dei baresi. Perdere ad Agrigento può starci. Altre squadre, anche più blasonate (Corato e Ruvo, prima del Cus), sono rientrate a mani vuote dalla Sicilia. In tal senso, seppur non serva a muovere la classifica, va rimarcata la reazione d’orgoglio dei biancorossi, arrivati a tanto così (ultimo tiro del match fallito sul 68-68) dal colpo esterno, su un campo dove in molti saranno costretti a cedere il passo. “La ruota comincerà a girare per il verso giusto – ha concluso Cancellieri – finora abbiamo dovuto fare i conti con contrattempi, episodi sfortunati, infortuni di ogni genere. Noi, però, non molliamo. E ad Agrigento abbiamo dato un piccolo assaggio di quello che siamo capaci di fare”.
E in effetti, che i baresi non avessero raggiunto la Sicilia con atteggiamento da vittima sacrificale, s’era già intuito dalle prime battute del match, con Barozzi (subito 8 punti per lui), Storchi (2/2 da tre nei primi 10’) e Labate, capaci subito di rispondere alle ottime percentuali dalla lunga distanza di Paparella (3/5 da tre nella prima frazione; 5/8 di squadra), Tartaglia e soci. Il primo quarto, così, si chiude sul 21-19 Agrigento. Alla ripresa il copione non cambia. Siciliani impeccabili dalla lunga distanza e capaci anche di appoggiare bene il gioco sui ‘lunghi’ Pol Bodetto e Giovanatto. È qui che si produce il primo strappo del match con il break dei padroni di casa, capaci di portarsi sul +10 (40-30); salvo poi essere costretti a subire il ritorno degli ospiti con De Bellis, sino al -6 (40-34) dell’intervallo lungo. Nella terza frazione, gli ospiti, però, cominciano ad avvertire un po’ di fatica. Peccano in lucidità, forzano tiri e le guardie siciliane vanno a nozze in contropiede. In men che non si dica, così il passivo si amplia, sino al massimo vantaggio agrigentino (+15), poi appena ridotto in occasione della terza sirena (56-44). Quando tutto sembrava perso, tuttavia, ecco la reazione. Subito 6-0 Bari in apertura di ultima frazione e distacco ridotto in un amen (56-50). Agrigento, a questo punto, comincia a sbandare. Pol Bodetto tiene su i suoi dalla lunetta, ma i baresi hanno occhi diversi. A 2’ dalla fine il distacco è invariato (68-62). È qui che i biancorossi sferrano il colpo più forte. Prima Labate, poi Storchi (4/5 per lui a fine match, ma 2/7 ai liberi) dalla lunga distanza pareggiano i conti. Possesso Agrigento: Pol Bodetto non controlla e lascia l’ultimo tiro ai baresi. Se ne incarica De Bellis, ma il suo tiro allo scadere si infrange sul ferro. Si va ai supplementari. Apre subito Paparella (70-68), ma Labate fa centro ancora dai 6.25 m (70-71). Gli risponde per le rime ancora il play siciliano (73-71), ma Cancellieri non molla il colpo (73-73). Schemi saltati, si va avanti sui nervi. E ancora Paparella (autore di 10 punti solo nel supplementare) sembra averli molto saldi (76-73), subito rintuzzato dalla tripla di Cancellieri (76-76). Ancora perfetto equilibrio, ancora partita in bilico, a metà supplementare. È qui, però, che qualcosa si inceppa nell’attacco barese. Agrigento, invece, va dal suo uomo di maggior esperienza, Pol Bodetto, che mette in cassa i due punti, mostrando anche ottima lucidità dalla lunetta.    

Mirko Cafaro
(Ufficio Stampa Cus Bari)