A Renato Laforgia, presidente del Cus Bari, il premio Panathlon

Il presidente del Cus Bari, Renato Laforgia, ha ricevuto il premio Panathlon 2012 direttamente dalle mani del presidente del rinato club dell’ottava area, Franco Leccese. “Il panathlon non ha avuto nessuna titubanza nell’attribuire questo premio – ha detto Leccese – andando poi a leggere la motivazione: a testimonianza dell’affermazione dell’ideale sportivo e dei nobili valori morali e culturali ispirati all’etica della responsabilità, dell’amicizia e della solidarietà”.

Il Panathlon International ha, infatti, come scopo l’affermazione dell’ideale sportivo e dei suoi valori morali e culturali, quale strumento di formazione e elevazione della persona e di solidarietà tra uomini e popoli. La motivazione, dunque, non poteva che trovare riscontro nella persona scelta. Renato Laforgia, ha detto prima della consegna della targa riconoscimento il presidente Leccese, “ha iniziato la sua carriera sportiva a 14 anni nella sezione atletica del Cus Bari, per poi passare al nuoto e quindi al canottaggio. Ed è in questa disciplina che si è distinto particolarmente vincendo gare nazionali e approdando successivamente: prima al consiglio direttivo, e poi fondando la sezione canoa all’interno del Cus Bari. Ha sempre seguito tutte le squadre agonistiche dal punto di vista ortopedicotraumatologico – ha proseguito Leccese – operando anche alcuni atleti che sono rientrati in attività ai massimi livelli. Dal marzo 2011 è presidente del sodalizio universitario che sta cercando di rilanciare sia come immagine, sia dal punto di vista agonistico delle singole sezioni. In questi due anni sono stati conquistati numerosi titoli italiani, un titolo europeo nel nuoto pinnato, numerose maglie azzurre e ha portato la squadra di basket nel campionato nazionale di DNA dopo anni di assenza dai massimi livelli”.

“Si tratta di un riconoscimento che mi riempie di orgoglio“, ha commentato Laforgia dopo esser salito sul palco delle premiazioni. “E sono particolarmente commosso – ha aggiunto -. La prima volta che sono stato premiato dal Panathlon – ha raccontato – avevo 18 anni e facevo parte di un equipaggio di “4 senza”. Uno dei miei compagni aveva perso la mamma da poco, ma era venuto a gareggiare ugualmente con noi. Ecco che questo premio – ha concluso – mi porta indietro nel tempo e mi commuove, come ero commosso quella prima volta”.

 

 

foto: ANTONELLA BATTISTA