Liomatic Group Cus Bari, il consigliere Ravelli: “Il campionato lungo, un canestro non può cambiare le valutazioni”

Bari, 26 gennaio – “Non è un canestro allo scadere che può modificare la valutazione di una squadra che sta facendo innamorare di sè un’intera città”: così il dirigente della Liomatic Group Cus Bari, Donato Ravelli, a tre giorni dal ko interno contro la Co.Mark Treviglio (78-80), il primo dopo otto vittorie consecutive al PalaFlorio. Parole decise, quelle dell’ex giocatore cussino, orientate a ridimensionare ogni possibile ricaduta negativa prodotta dall’insuccesso maturato, a fil di sirena, dopo una partita giocata a mille all’ora. “La sconfitta fa parte del gioco – prosegue Ravelli – e in quanto tale va considerata. E’ arrivata a margine di una partita in cui non avevamo demeritato, ma episodi di questo tipo, al termine di una stagione così lunga, tendono sempre a compensarsi. E’ proprio su questo aspetto che voglio concentrarmi: abbiamo ancora tante partite davanti ed è a quelle che dobbiamo volgere lo sguardo. Come accade dopo ogni gara, anche questa settimana, coach Putignano e il suo staff hanno analizzato gli errori commessi, indicando i necessari correttivi alla squadra. Ripartiamo da lì: dalla volontà di non ripetere gli stessi sbagli, continuando a crescere partita dopo partita. Vogliamo toglierci altre belle soddisfazioni, fermo restando la totale assenza di qualunque pressione e tantomeno obbligo di risultato che gravi sulle teste dei nostri giocatori. Conoscendo questa squadra, però, sono certo che la spinta a migliorarsi derivi direttamente da ogni singolo componente del gruppo”. Un roster per il quale Donato Ravelli spende altre parole lusinghiere: “E’ una squadra che incarna i principi in cui crediamo fermamente come gruppo dirigenziale: sportività, caparbietà, amore per questo sport. Ho sempre visto ogni componente dannarsi l’anima in campo e provare sino all’ultimo istante a portare a casa il risultato. E’ forse questo il segreto che ha avvicinato così tanta gente, in così poco tempo, alla nostra realtà. Anche lunedì, pur in occasione di un giorno feriale, di un orario non abituale  e al cospetto di quanto accaduto sulle nostre strade, per effetto della protesta degli autotrasportatori, oltre tremila tifosi son venuti a vederci, sostenendoci sino all’ultimo istante. Una circostanza che non può non inorgoglirci e spingerci a fare sempre di più”. L’ultima battuta di Ravelli è di commento alle parole che il coach di Treviglio, Adriano Vertemati, ha rilasciato a fine partita ai microfoni di Sportitalia, invocando l’intervento della Federazione per tutelare i giovani da possibili intimidazioni: “Non ho ben capito a cosa si riferisse il loro allenatore. Il finale di partita è stato particolarmente movimentato, agonisticamente parlando e credo che scorresse ancora tanta adrenalina in tutti i noi. Credo ci sia questo sia dietro le sue parole sia dietro il comportamento di un loro dirigente che ha portato ad uno scambio di battute animato con il nostro tecnico. Ci tengo, però, a sgombrare il campo con fermezza da ogni possibile illazione. Il PalaFlorio è il nostro teatro del basket: un contenitore che, ad ogni gara interna, ospita famiglie e soprattutto i numerosissimi bambini del nostro settore giovanile che contribuiscono a creare un clima di serenità e convivialità. Abbiamo trattato tutte le squadre nostre ospiti con il massimo riguardo e i nostri tifosi si son sempre limitati a sostenere i loro beniamini. Voglio pensare che Vertemati si sia espresso male, magari voleva solo far riferimento alla circostanza, per i tanti e bravi giovani di Treviglio, di giocare un PalaSport così grande e sempre ben popolato e rumoroso come il nostro”.