Liomatic Group, coach Putignano: “un successo che sa di liberazione”

Ha terminato la gara più stanco dei suoi ragazzi. Vestito di tutto punto alla palla a due, ha prima smesso la giacca, quindi la cravatta, poi è toccato ai primi bottoni della camicia. Coach Giovanni Putignano, il match con Castelletto non l’ha diretto dalla panchina, l’ha giocato. C’è voluta tutta la sagacia tattica e la grinta di cui è capace, per scuotere una Liomatic Group Cus Bari, che ha patito non poco il contraccolpo della sconfitta a tavolino della settimana prima. E così la sirena che ha decretato il successo per 82-78 è stata più di una liberazione. “Finalmente abbiamo vinto una gara, per così dire, normale – è stato il suo primo commento a caldo – all’esordio in campionato non siamo arrivati pronti, sul secondo match grava il 20-0 del Giudice Sportivo e solo mercoledì scopriremo l’esito del nostro ricorso. Questi due punti, invece, non potrà toglierceli nessuno. E finalmente possiamo sorridere. La notizia del ko a tavolino, arrivata mercoledì, è stata un macigno e ha condizionato non poco la nostra settimana. Sebbene le abbia provate tutte per tener su la squadra ed impedirle di sentirsi defraudata dell’impresa torinese, non posso ignorare la zavorra psicologica con cui abbiamo dovuto fare i conti per buona parte del match. Ci siamo sciolti solo alla fine e i risultati, per fortuna, si sono visti”. Quanto agli aspetti più squisitamente tecnici: “I punti di forza di Castelletto sono corsa e tiro dalla lunga distanza – l’analisi del tecnico brindisino – e con queste armi sono riusciti a metterci in difficoltà. Dopo un primo quarto punto a punto, nel secondo abbiamo provato ad allungare nel punteggio, ma le successive distrazioni hanno permesso agli avversari di riprenderci. Anche nel terzo, le loro fiammate ci hanno fatto sprofondare sul meno dieci, ma poi la reazione c’è stata ed è stata importante. Ci siamo sciolti e abbiamo dilagato, segnando ventinove punti in dieci minuti e facendogliene segnare dieci (gli ultimi cinque, perlopiù dalla lunetta, sono arrivati al risultato praticamente acquisito, ndr): un dettaglio che deve far riflettere su quanto fossimo contratti all’inizio. Devo sottolineare, con piacere, anche la crescita dei nostri ragazzi: un segnale degno di nota, perchè, come ho spesso ripetuto, dai loro miglioramenti passa l’innalzamento del nostro livello”.