CANOTTAGGIO – Al Cus Bari visita del campione Giuseppe Abbagnale

Due titoli olimpici (il primo a Los Angeles nel 1984) e sette mondiali. Ventotto titoli di campione italiano. È questo, in estrema sintesi, il palmarès di Giuseppe Abbagnale, che insieme al fratello Carmine e al timoniere Giuseppe di Capua ha vinto tutto quello che si poteva vincere tra gli anni Ottanta e Novanta nel canottaggio.

Oggi presidente nazionale della Federazione Italiana di CanottaggioAbbagnale ieri era in visita a Bariper incontrare le società pugliesi di canottaggio e fare il punto sulla situazione. La visita di ieri è stata anche l’occasione per visitare il Centro Universitario Sportivo di Bari. Nonostante fosse venuto in Puglia già altre volte, infatti, Abbagnale non era mai stato al Cus Bari ed è rimasto molto colpito dalla struttura che ha trovato e dalla capacità di gestione che c’è a Bari. Quello del capoluogo pugliese, infatti, è il centro con la più ampia superficie coperta d’Italia e con attrezzature e impianti davvero di grande qualità. I Centri universitari sportivi, secondo Abbagnale, infatti, rivestono un importante ruolo in termini di reclutamento e immagine  e fanno della politica sportiva il perno della loro attività. A Bari questo viene fatto in modo attento e professionale e questo garantisce lo sviluppo di una mentalità in linea con quelli che sono i progetti per il nuovo quadriennio olimpico. «Uno dei compiti del presidente e del consiglio – sostiene Abbagnale – è riuscire a tessere una rete di conoscenze sul territorio e conoscere le società per  capire quali sono le criticità e le esigenza per proseguire nell’attività sportiva e migliorare». Dopo i Giochi Olimpici di Londra, adesso a livello federale e societario il livello del settore giovanile è certamente buono. Manca tuttavia la nazionale senior. La squadra portata avanti nell’ultimo periodo era già ridotta e con alcune defezioni e quindi adesso si deve attivare un percorso di ricorstruzione attorno alla vecchia guardia per creare una nuova squadra competitiva. «Sicuramente il punto forte della federazione sono le società con le loro tradizioni secolari e il brand Italia che rende questo sport ancora puro e incontaminato. Poi da migliorare c’è tanto, soprattutto per migliorare la ricettività delle società e imparare a veicolare meglio la nostra comunicazione mettendo le persone giuste al posto giusto». Oltre che alla struttura federazione, Abbagnale pensa anche agli atleti. E ha anche qualche consiglio per i più giovani. «Partire con ambizione olimpica è esagerato. La voglia e gli obiettivi vanno perseguiti scalino dopo scalino cercando un miglioramento continuo. Certo l’ambizione non può mancare e puntare in alto nello sport deve essere uno degli impegni primari nella propria vita». Fondamentale, infine, per Abbagnale, è esser dotati di quella che lui definisce “allenabilità”, ovvero la costanza negli allenamenti.

«Per noi – ha detto Renato Laforgia, presidente del Cus Bari – è stato un grande onore ospitare al Cus Giuseppe Abbagnale, un campione tra i più gloriosi della storia non solo del canottaggio, ma dello sport italiano. Gli abbiamo fatto visitare i nostri impianti ed è rimasto molto colpito dalle potenzialità della struttura. Ha incontrato anche i ragazzi della sezione canottaggio e tutti i dirigenti. È stato interessante – ha proseguito Laforgia – lo scambio di opinioni sul futuro del canottaggio nella nostra regione. L’obiettivo comune è quello di lavorare per attivare un campo di regata regolamentare a Taranto, perchè per ora, in assenza di un luogo deputato nella nostra regione, siamo costretti a sfruttare il campo di regata della Basilicata».

«L’incontro di oggi è stato molto importante – ha detto invece Nico Sgobba, presidente del comitato regionale della Federcanottaggio – perchè siamo al passaggio del nuovo quadrienno olimpico e sia sul nazionale che sul regionale si sono rinnovati i vertici di Federazione e Comitati. Sul regionale siamo in continuità con la passata  gestione, ed era importante capire se la stessa continuità ci fosse anche con la Federazione. Il momento di crisi che sta attraversando il nostro sport non ci ferma. Da parte nostra, della Federazione e del Comune di Senise c’è la ferma volontà di lavorare per attivare il campo di regata regolamentare».